La Cassazione ha stabilito che il compito di dimostrare che una operazione commerciale, documentata da fattura, sia falsa, è dell’Amministrazione Finanziaria. Questo è quanto stabilisce la Corte di Cassazione del 6 ottobre 2009, n. 21317.
La Suprema Corte, infatti, stabilisce che l’accertamento delle imposte sui redditi e dell’imposta sul valore aggiunto, è compito dell’Amministrazione Finanziaria. Quindi, nel caso di costi documentati da fatture che il fisco reputa false, legate, si suppone, ad operazioni finanziarie o commerciali mai avvenute, l’onere della prova del “falso” non può ricadere sul contribuente, che ha presentato la sua documentazione, ma sull’Amministrazione che al contrario deve dimostrare la falsità dell’operazione in esame.
In materia la Suprema Corte ha cambiato la sua interpretazione, infatti, con la sentenza di Cassazione n. 1134 del 2009 aveva stabilito che nel caso di controllo sulle imposte, nel caso in cui il fisco avesse contestato l’indebita detrazione di fatture perchè relative ad operazioni inesistenti, la prova di legittimità e correttezza delle detrazioni doveva essere fornita dal contribuente, tale prova non poteva essere costituita dalla sola esibizione dei mezzi di pagamento, che normalmente vengono utilizzati fittiziamente, quindi erano un elemento meramente indiziario. Ora, però la Suprema Corte si è espressa in maniera completamente diversa, quindi l’onere della prova ricade sull’Amministrazione Finanziaria.
da www.ilsole24ore.com
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