Il regolamento europeo sulle successioni entra in vigore il 17 agosto 2015. Si apre un nuovo e inedito scenario per i cittadini europei che vivono abitualmente in uno Stato diverso da quello di nascita. Parliamo di circa 8 milioni di cittadini europei. Sarà infatti possibile per la prima volta scegliere se applicare le regole civilistiche del Paese in cui si trova l’immobile o quelle del Paese in cui risiede stabilmente il de cuius. Il trattamento fiscale resta fuori dal “Regolamento (Ue) n. 650/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni e all’accettazione e all’esecuzione degli atti pubblici in materia di successioni e alla creazione di un certificato successorio europeo”.
In base alle statistiche sono circa 2,5 milioni gli immobili nella Ue che appartengono a persone fisiche che non risiedono nello stato in cui l’immobile si trova e sono 450mila le successioni con carattere “internazionale” che ogni anno si aprono in Europa. Se poi guardiamo al nostro paese sono oltre 113mila i cittadini italiani proprietari di immobili all’estero e sono 4,5 milioni gli stranieri residenti in Italia. C’è infine il fenomeno della “fuga dei pensionati”, che decidono di trasferirsi fuori dai confini nazionali in Paesi dove la tassazione e il costo della vita sono più contenuti. Ciò significa che la questione della successione non è più, come poteva essere anni fa, una questione d’elite, ma riguarda invece una fascia piuttosto ampia della popolazione.
Alla luce delle nuove norme civilistiche, che vanno ad incrociare le norme fiscali dei singoli Paesi è necessario avere chiare le regole per evitare brutte sorprese. “La possibilità di scegliere una normativa diversa da quella nazionale – spiega il presidente del Consiglio notarile di Milano Arrigo Roveda – complica molto il profilo consulenziale, una situazione che però il Notariato riuscirà a gestire senza difficoltà grazie a una struttura europea che esiste da tempo”.
L’Italia ha accordi contro la doppia imposizione in caso di successione con pochi paesi (si contano in una mano), tra questi ci sono la Francia e gli Stati Uniti, mentre mancano la Spagna, la Germania e l’Inghilterra. “Molti italiani hanno proprietà immobiliari in Francia – spiega il notaio Ugo Friedmann – un paese che prevede l’esenzione fiscale solo se ad ereditare è la moglie; mentre per i figli la tassazione può arrivare al 35% del valore dell’immobile senza alcuna franchigia, come invece prevede l’Italia”. “In Italia si applica un sistema di tassazione world wilde – spiega Friedmann – se quindi un cittadino italiano deceduto possiede un immobile in Spagna questo è soggetto a tassazione in Italia, dove peraltro, grazie all’articolo 26 delle Testo unico sulle successioni, esiste la possibilità di detrarre quanto già versato in Spagna. Va peraltro precisato – prosegue Friedmann che se in Italia l’immobile entra nella franchigia e quindi è esente mentre in Spagna è escluso dalla franchigia, quanto versato in Spagna non è recuperabile”. Questo esempio per spiegare quante sono le variabili che devono essere considerate per ponderare l’opportunità di un investimento all’estero in beni immobiliari”. Le complessità relative alla successione sono tante, e al primo posto c’è il significato da dare al concetto di “residenza abituale” condizione che consentirà di scegliere quale diritto civile applicare. “Il regolamento europeo che entra in vigore ad agosto – spiega Arrigo Roveda – è frutto di un compromesso tra paesi con mentalità e storie radicalmente diverse” saranno necessari aggiustamenti e ritocchi, e per farvi fronte la Ue ha previsto di istituire una Commissione che dovrà occuparsi della materia.
Da agosto, quindi, in tutti Paesi dell’Unione europea ad accezione di Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca che non hanno sottoscritto il nuovo regolamento, chi ha più di una cittadinanza e chi risiede in un paese diverso da quello di nascita potrà decidere quale diritto successorio applicare. Per approfondire il tema il Consiglio notarile di Milano ha organizzato un convegno che si terrà a Milano il 28 novembre dal titolo “Eredità internazionali: italiani con beni all’estero e stranieri con beni in Italia” presso l’Unione del commercio in Corso Venezia, 47.
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